La Micropsicoanalisi

Com’è noto la psicoanalisi è un metodo di ricerca che permette a colui che ne fa esperienza, di conoscere i meccanismi inconsci che presiedono molti dei suoi desideri, pensieri e comportamenti.

Il metodo ha anche una funzione terapeutica: permette di risolvere i conflitti fra la parte inconscia dell’appartato psichico e le parti consce, vale a dire i conflitti generatori di manifestazioni cliniche comunemente definite psiconevrosi.

La psicoanalisi si pone il compito di studiare l’apparato psichico scomponendolo nelle sue componenti costitutive (inconscio-preconscio-conscio, es-Io-super-Io), grazie al metodo scoperto da S. Freud e sviluppato dai suoi discepoli: le libere associazioni, l’analisi dei derivati dell’inconscio (atti mancati, lapsus, sogni) e l’analisi del transfert.

L’equilibrio psichico dell’essere umano è la risultante di una molteplicità di eventi passati ed attuali, tentativi, spinte istintuali, divieti morali e socio-culturali, esigenze contingenti, desideri consci ed inconsci.

La dinamica risultante dall’incontro di tutti i suddetti elementi può dar luogo a conflitti che talvolta possono avere anche determinanti ereditarie.

La ricerca delle componenti microscopiche del conflitto inconscio è uno degli scopi principali della micropsicoanalisi che dirige l’attenzione sui dettagli della vita psichica in cui si concentra l’affetto.

La micropsicoanalisi, scoperta dallo psichiatra e psicoanalista svizzero Silvio Fanti negli anni ’50 del secolo scorso ed istituzionalizzata nel 1973 in Società Internazionale di Micropsicoanalisi, deriva, come scrive Fanti stesso: “da una lenta metabolizzazione della psicoanalisi freudiana e dallo studio comparato delle ripetizioni di vita e di morte che l’uomo attua a sua insaputa”. (S.Fanti: Micropsicoanalisi – storia e tecnica. Bollettino dell’Istituto italiano di micropsicoanalisi, 1986, Torino.).

Per realizzare lo studio microscopico del dettaglio psichico, pur mantenendo i capisaldi del metodo psicoanalitico, sono state elaborate alcune variazioni della tecnica che, in certi passaggi, comportano anche una parziale modifica del setting.

Le principali variazioni sono:

  1. La durata della seduta non è più di 45/50 minuti ma varia da 1,5 a 3 ore in funzione della struttura psichica del soggetto, dell’età, della sua capacità associativa e della sua situazione psicologica;
  2. la frequenza può variare da 2 volte alla settimana ad una modalità intensiva con sedute pressoché quotidiane, per periodi brevi;
  3. lo studio del materiale fotografico personale e di famiglia;
  4. lo studio del materiale genealogico che concerne la famiglia dell’analizzato e del suo gruppo etnico e socio-culturale;
  5. Lo studio di corrispondenze epistolari ed elettroniche (chat);
  6. Lo studio delle piantine delle case in cui l’analizzato ha vissuto.

L’applicazione di queste modalità tecniche della micropsicoanalisi permette lo scioglimento delle resistenze in tempi più rapidi consentendo alla persona in analisi di riconoscere gli elementi costitutivi dei propri conflitti e delle coazioni a ripetere, foriere di stati angosciosi ed umilianti sofferenze.

Inoltre, questa ricerca microscopica consente di agire anche sulle componenti ereditarie, rendendo esprimibili alcuni traumi filogenetici, non raggiungibili con altre tecniche psicoterapeutiche.

Negli anni la micropsicoanalisi è stata sviluppata da alcuni stretti collaboratori di S. Fanti.

Tra questi, in Italia il prof. Nicola Peluffo, fondatore nel 1984 dell’Istituto italiano di micropsicoanalisi, tra i primi (1976) ad ipotizzare l’esistenza della vita psichica del feto e le basi psicobiologiche della relazione ambivalente madre-feto.

In Svizzera il dr. Daniel Lysek, co-fondatore (1987) ed attuale Direttore dell’Istituto svizzero di micropsicoanalisi, che ha focalizzato il suo interesse sulla creatività e la psicosomatica.

In Francia pochi anni dopo è stato costituito l’Istituto francese di micropsiconalisi.

In Russia dal 2015 la dott.sa Bruna Marzi ha stretto una collaborazione con l’Università di psicoanalisi di Mosca che ha visto lo sviluppo di corsi di specializzazione, stage teorico-pratici, corsi di supervisioni e pubblicazioni di libri ed articoli. A Mosca si è costituito un gruppo di allievi che pratica la micropsicoanalisi sotto la supervisione di Bruna Marzi e di altri colleghi micropsicoanalisti.

Negli ultimi anni la micropsicoanalisi si sta diffondendo anche in Kazakistan.